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Silvio Marchetto definisce con la sua opera originali equilibri e armonie delle forme naturali, attraverso astrazioni materiche frutto di una profonda conoscenza delle regole della pittura.

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La sua pittura in realtà descrive un percorso di crescita e di scoperta.

Lucia Mayer
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Eclettico sul piano delle tematiche quanto poi ancora versatile in quello delle colorazioni.

Paolo Tieto
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C'è un felice connubio, un'elaborazione dei due momenti che si fonde nella riflessione e nella necessità di guardare oltre le apparenze.

Gabriella Niero
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Emozioni cromatiche espresse ora con forme naturalistiche, ora con forme astratte o informali.

Monica Balbinot

Biography



  • Silvio Marchetto nasce a Padova nel 1945. Al Liceo Scientifico Ippolito Nievo la Prof.ssa A. Antoniazzi, docente di Storia dell’Arte sensibile ed innovativa, riconosce per prima le qualità artistiche di Marchetto e lo incita a coltivare le Arti Figurative. Spinto e coadiuvato dalla docente, al debutto degli anni ’60, realizza vari documentari in 16 mm di tipo educativo. Negli stessi anni si iscrive alla FEDIC (Federazione Italiana dei Cineamatori) e frequenta un corso di Cinematografia sperimentale a Montecatini Terme.

  • Negli anni ’60 quale Film Maker indipendente realizza vari film a soggetto con i quali ottiene lusinghieri riconoscimenti in Italia e all’estero. In quegli anni conosce Beppe Siccardi, pittore di origine piemontese, paesaggista di grandi capacità tecniche. Marchetto rimane affascinato dalle atmosfere rarefatte dei suoi quadri ma soprattutto dalla sua abilità pittorica. Sotto la direzione del Siccardi dipinge i primi paesaggi. Nel 1972 si laurea in Medicina e Chirurgia Presso l’Università degli Studi di Padova.

  • Nel 1975 si trasferisce a Mira. Sono gli anni dell’amore per la medicina: è medico di Famiglia a Mira ma anche Responsabile dell’area formativa Della Scuola Veneta di Medicina Generale nonché Responsabile del Registro Tumori dei Medici di Famiglia. A Mira conosce il Prof. Guido Zilio, docente di Scienze pittoriche presso il Liceo Artistico Modigliani di Padova, che lo affascina con il grande equilibrio estetico e compositivo delle sue opere. Sempre negli stessi anni ha modo di conoscere il maestro Mario Rossi, paesaggista mirese di intensa forza espressiva.

  • L’incontro con queste due personalità affatto diverse, di cui prende a frequentare gli studi, lo spingono dapprima verso lo studio e successivamente verso la pratica di quell’arte che lo aveva affascinato fin da giovane.

  • Gli anni ’70 e ’80 sono gli anni dello studio e della conoscenza. Dipinge solo saltuariamente ma visita le maggiori gallerie italiane ed europee, frequenta con assiduità mostre di autori contemporanei e rassegne di pittori “storici”. Approfondisce la conoscenza della pittura del primo ‘900 soprattutto quella veneziana e veneta. E’ affascinato dai dipinti di Guglielmo, Beppe ed Emma Ciardi, di G. Favretto, L.Nono, O. Da Molin, A. Milesi, E. Tito, P. Fragiacomo ma anche dall’innovazione dell’arte americana della metà del secolo, dall’Action Painting di Jackson Pollock, di W. De Kooning e di F. Kline. Nel Luglio del 1987 visita a Spoleto una mostra personale dedicata ad Afro Basaldella.

  • Nell’autunno del 1990 è a Città di Castello in occasione della mostra di Albero Burri allestita negli Ex seccatoi del tabacco e nell’ottobre del 1992 di nuovo ad una mostra di Afro Basaldella questa volta al Palazzo Reale di Milano. Sarà la scoperta di questi due Autori che lo spingeranno definitivamente verso l’esperienza pittorica. Silvio Marchetto comincia a dipingere in maniera continuativa solo negli anni ’90, sotto la guida del maestro Mario Rossi con il quale dipinge sovente “en plein air”.

  • Nella sua prima personale nel Febbraio del 2004 presenta una trentina di opere quasi tutte raffiguranti vedute della Riviera del Brenta. La mostra ha grande successo tanto che gran parte dei quadri vengono venduti il giorno dell’inaugurazione.

  • La critica d’Arte Gabriella Niero ha modo di scrivere: “Osservando i quadri di Silvio Marchetto si ha la sensazione di un fermento continuo, di una vitalità che prorompe ….tutto nasce da un dialogo appassionante che l’autore ha con il colore, intenso, talvolta brillante altre volte più profondo, dilatato o rappreso in campiture screziate. Ogni singolo tono da forma al visibile e diventa gradatamente l’angolo suggestivo di un’ ansa lungo il fiume, la fitta vegetazione di un bosco o di un giardino, un filare di alberi nella campagna”.

  • Ad un certo punto del suo cammino artistico Marchetto sente di non aver più bisogno di rappresentare il reale e il colore si spoglia di ogni costrizione per dar vita ad un affascinante gioco di equilibri cromatici: il colore ha il sopravvento sulla forma. La mostra personale “Memorie sovrapposte” del Novembre del 2005 documenta appunto le tappe di questo percorso di trasformazione, che si completerà con le personali successive del Febbraio 2007 e del Settembre 2008.