Mostra personale di pittura
Il Colore Spogliato.

Osservando i quadri di Silvio Marchetto si ha la sensazione di un fermento continuo, di una vitalità che prorompe (dalla veduta di un paesaggio a una composizione astratta) per entrare gioiosa nell'animo.

Tutto nasce da un dialogo appassionante che l'autore ha con il colore, intenso, talvolta brillante altre volte più profondo, dilatato o rappreso in campiture screziate. Ogni singolo tono da forma al visibile e diventa gradatamente l'angolo suggestivo di un' ansa lungo il fiume, la fitta vegetazione di un bosco o di un giardino, un filare di alberi nella campagna. Oppure si rapprende in una natura morta, in un vaso con fiori delicatissimi. Altre volte invece il colore esplode, da voce a sentimenti più profondi, si libera dalle costrizioni e corre libero sulla tela. Il risultato è sempre lo stesso: forza, immediatezza, senso del mistero che ci avvolge e ci coinvolge.

La pittura è liquida, sciolta, sfuggente come i nostri pensieri. E questo Silvio Marchetto lo sa bene. Per questo ci invita ad una riflessione profonda: può la pittura esplorare diversi linguaggi e rimanere fedele in egual modo alla personalità dell'autore ? I quadri di Silvio Marchetto sono una risposta concreta. L'importante, dice l'autore è liberare il proprio istinto creativo. Ed ecco che l'accostamento del figurativo all'astratto si fa più chiaro. Tutto nasce da un rapporto diretto con la realtà, da una reazione emotiva provata innanzi alla splendida vitalità del gesto, dalla magia della trasfigurazione sentimentale, dalla rivelazione gioiosa delle singole sfumature che si posano su tutto ciò che è vivo.

La pittura riflette l'energia vitale di ciò che il pittore vede e che non si interrompe al di fuori della tela ma si fa intensa espressione quasi di un contatto fisico. Prendiamo i colori scelti, le gamme sorprendenti dei verdi, dei gialli, degli azzurri. L'occhio dell'osservatore è sospinto da un punto all'altro del quadro, con un senso irrefrenabile di dinamismo e frenetica motilità che si articolano vivacemente dal fondo al primo piano per accostamenti di superfici.

La continua giustapposizione di forme libere o compiute, e di contenuti, si svela gradatamente nella grafica pittorica. Sovente assume un andamento materico, soprattutto nell'ultima produzione dove Marchetto inserisce anche frammenti cartacei e che si propone con delle pennellate corpose, a trascrivere un'emozione impressa nei grumi e negli spessori della pittura; altre volte l'espressione si fa dilatata, quasi delicata, per stemperare forse l'istinto creativo. Ciò che resta immutato è la pulsione estemporanea, le campiture contrapposte, i profili sintetici dell'immagine che sgorgano dal profondo dell'anima per trasfigurare emozioni e sensazioni.

Per dar voce all'arte il pittore si affida all'estro, compone e ricompone, cerca soluzioni affascinanti, non abbandonando mai la propria poetica: cogliere il motivo al di là del reale, trasformare i dati di un mondo convulso e apparentemente contraddittorio (figurativo ed astratto) in brani di una poetica personale ed avvincente che lo spettatore percepisce e che la pittura poeticamente svela.

“Ogni quadro si accende emotivamente di preziosi accordi cromatici, dai bruni ai viola, dai neri profondi agli inserti d'oro e d'argento sempre orchestrati da una luce che con incidenza ottiene l'armonia di tutto lo spazio pittorico. E' una ricerca che affascina perché indica la possibilità di vivere la pittura come punto di fusione degli opposti: atto creativo e vivido accordo tra ragione ed istinto.”